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LA PROTEINA BYPASS NELLE BOVINE

Nell’articolo precedente abbiamo visto che la vacca da latte aumenta la richiesta di amminoacidi con l’incremento della produzione lattea. I microorganismi ruminali infatti non riescono a soddisfare appieno il fabbisogno amminoacidico che deve essere compensato da un incremento di proteina nella dieta. Ma non tutte le proteine sono uguali!

Tutto ciò si traduce nel bisogno di aumentare la quota di proteina by pass che, superata la barriera ruminale, permette un maggior assorbimento di amminoacidi essenziali a livello intestinale supportando la sintesi del latte e la ripresa dell’ attività riproduttiva dopo il parto. Parlando di proteina, il primo alimento che viene preso in considerazione è sicuramente la soia. Questa leguminosa però, assunta cruda, contiene alcuni fattori anti-nutrizionali che hanno un effetto depressivo sulla digestione proteica e sull’utilizzo delle proteine (es. inibisce la tripsina e la chimotripsina). Per migliorare l’assorbimento delle proteine e dei minerali nel tratto digestivo, è necessario disattivare l’attività di queste molecole o limitarne la presenza. Ciò è possibile in quanto alcuni dei fattori anti-nutrizionali presenti nei legumi sono termolabili e vengono degradati dal calore. Molti studi evidenziano che la tostatura della materia prima diminuisca di molto l’attività anti-tripsinica fino a farla scomparire attuando trattamenti a temperature più elevate come l’estrusione. Il trattamento termico è anche alla base dell’aumento della percentuale della proteina by pass. Se però il trattamento termico non è controllato, è troppo spinto o elevato, può aumentare anche la quota di proteina indigeribile che andrà dunque persa con le feci.

Per stabilire la quantità di proteina by pass, e quindi la disponibilità amminoacidica, viene applicato il metodo Carpenter, un analisi che determina la lisina disponibile o “reattiva”. Consiste nella determinazione della lisina che presenta ancora un gruppo amminico libero (mediante determinazione colorimetrica). Si basa sul presupposto che il valore biologico di una proteina sia proporzionale alla quantità di lisina disponibile. Quindi se la lisina è disponibile anche gli altri amminoacidi lo sono e più è alto il suo valore, più la proteina by pass è disponibile a livello intestinale.

La Texturing Technology Cortal ha come base la tecnologia dell’estrusione che combina tempi, temperature e pressione specifici. Il concetto di fondo è che ogni molecola complessa ha numerosi possibili stadi conformazionali. Partendo da una struttura proteica vegetale, con la testurizzazione è possibile passare da una conformazione globulare ad una lineare, simile a quella di una proteina animale, variandone le proprietà chimico-fisiche e biologiche.

  • AminoTXT Cortal è stato studiato a questo scopo. Grazie alla tecnologia della testurizzazione, Cortal propone una soia ad alto bypass proteico con elevata digeribilità intestinale amminoacidica, indispensabile per sostenere la sintesi del latte. Prove sperimentali hanno dimostrato che il valore di lisina a livello intestinale (%lisina reattiva/%lisina totale) è del 6% in più rispetto ad altri prodotti.
  • Multipass Cortal deriva dall’estrusione e successiva pressatura meccanica per l’estrazione dell’olio dal seme di soia decorticato. Il panello ottenuto viene poi macinato, diminuendo la granulometria che aumenta la frazione by pass del prodotto. E’ un alimento ideale per supportare le vacche altamente produttive.
  • Soyfull Cortal deriva sempre dal processo di estrusione del seme integrale o decorticato di soia. Ne risulta un alimento altamente proteico, energetico, sanificato e molto digeribile. Indispensabile nella dieta per limitare il deficit energetico e proteico in animali molto produttivi. La sua alta digeribilità proteica (+15% della farina di estrazione di soia) permette di ridurre le perdite ambientali di azoto.

 

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2019-06-06T15:37:55+02:0022 Ottobre 2018|Alimentazione|

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